Le milizie deiTalebaniconquistano, a seguito di una poderosa offensiva condotta con il supporto del Pakistan, la capitale Kabul. È l’inizio di un regno del terrore destinato a perpetuarsi, seppur fra alterne vicende, fino ai nostri giorni.
L’entrata in vigore degliaccordi di Ginevra il 14 aprile 1988,premessa del ritiro delle forze sovietiche al termine di un’occupazione durata quasi dieci anni, non fu sufficiente a normalizzare un Paese sconvolto dalla guerra civile fra il Partito Democratico Popolare (PDPA)[1]e la Resistenza. Benché orfano del supporto dell’Armata Rossa e alle prese coi contraccolpi legati allo scarso radicamento nel tessuto sociale, il regime diMohammad Najibullah[2]avrebbe disatteso qualunque previsione elaborata dagli analisti militari respingendo, sin dalla primavera dell’89, i violenti assalti sferrati daimujāhidīn[3].
Perché le ostilità prendessero una piega favorevole agli insorti bisognò attendere il 1992, quando gli attriti in seno al PDPA…
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