Per il primo di 57 giorni consecutivi, Londra viene messa a ferro e fuoco dall’aeronautica militare tedesca: si tratta dell’ora più buia per il Premier Winston Churchill (1874-1965), subentrato nel mese di maggio al dimissionario Neville Chamberlain (1869-1940).
Tramontata ogni possibilità di concludere un rapido armistizio con il governo britannico, Adolf Hitler (1889-1945) emanò una breve direttiva (16 luglio 1940) nella quale sollecitava il Comando Supremo (OKW) affinché redigesse un piano d’invasione (nome in codice: operazione Leone Marino). La bozza definitiva, approvata il 30 agosto nonostante lo scetticismo di alcune figure legate alla Wehrmacht, prevedeva lo sbarco di 9 divisioni lungo le spiagge di Folkestone, New Romney, Rye, Hastings, Bexhill, Eastbourne, Beachy Head e Brighton, seguite da 8 formazioni moto-corazzate e da altre 6 di fanteria; alla Luftwaffe[1]sarebbe invece spettato il compito di sopperire all’inferiorità numerica della Kriegsmarine[2], assicurando al contempo la…
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