LA RINASCITA DEI PARTITI POLITICI, TRA ESILIO E JIHAD
La necessità di ottenere una qualche forma di riconoscimento ad opera della comunità internazionale, in particolar modo da queiPaesi dichiaratamente ostili al Cremlino come l’Arabia Saudita, la Cina e gli Stati Uniti d’America, costituì un potente catalizzatore per la rinascita dei partiti politici in un contesto di clandestinità. Piuttosto indicative risultano essere le parole dell’orientalista Olivier Roy che, nelle pagine del saggio Islam and Resistance in Afghanistan, riporta quanto segue:
Dopo l’insurrezione, i membri locali della Resistenza inviarono delegazioni in Pakistan e in Iran al fine di ottenere armi per le varie organizzazioni. Era indispensabile appartenervi, soprattutto per il supporto logistico nel negoziare aiuti dall’esterno, oltre che per la creazione delle reti di rifornimento. Un partito consentiva di sperare che la tradizionale segmentazione della società potesse essere superata […] in parole povere, esso permetteva l’accesso nell’arena politica.
Roy.O.,
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