Non sono ancora trascorse le 10:25 quando la Stazione di Bologna Centrale, importante snodo ferroviario gremito di pendolari e turisti sopraggiunti da ogni angolo d’Europa, viene squassata da una tremenda esplosione verificatasi nella sala d’aspetto della seconda classe. Di matrice terroristica, l’attentato dinamitardoprovoca la morte di 85 persone e il ferimento altre 200: si tratta di una delle pagine più drammatiche e luttuose nella storia della Repubblica.
Punto di arrivo di una stagione eversiva inaugurata sul finire degli anni ‘60, quest’episodio è indissolubilmente legato alla cosiddetta “strategia della tensione”, formula coniata a livello giornalistico per indicare l’instaurazione di un clima di paura tale da giustificare una svolta autoritaria. Tra gli eventi meglio conosciuti occorre menzionare le stragi di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), di Piazza della Loggia (28 maggio 1974) e dell’Italicus (4 agosto 1974), nonché il famigerato golpe Borghese del dicembre…
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Ottimo,
una considerazione: è corretto definere il golpe Borghese o è preferibile ‘tentativo’.
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Ciao Carlo, grazie per aver commentato. Entrambe le definizioni sono corrette perché l’episodio, pur non essendosi concretizzato in un abbattimento dell’establishment, aveva tutte le caratteristiche e le finalità di un colpo di Stato.
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