In seguito alla telefonata intercorsa fra il brigatista Valerio Morucci e il professor Francesco Tritto (1950-2005), alle ore 12:13, viene rinvenuto il corpo senza vita dell’Onorevole Aldo Moro (1916-1978). Sono gli istanti più bui e drammatici dei famigerati “anni di piombo”, contrassegnati da una degenerazione violenta del confronto politico-ideologico.
Il rifiuto dei socialisti di appoggiare il nuovo governo (Moro V), nel febbraio del 1976, non prefigurò solamente la conclusione anticipata della VI legislatura, ma l’epilogo dell’intera parabola del centrosinistra. Da quel momento in poi, la competizione elettorale si sarebbe svolta all’insegna del temuto “sorpasso” del PCI sulla Democrazia Cristiana, indebolita dal recente smacco referendario e dalle accuse di corruzione mosse contro i suoi esponenti[1].
Di fronte a una simile eventualità, la risposta dei poli moderati si concretizzò nel rispolvero dell’antica prassi del voto utile, come suggerito a malincuore dal giornalista e scrittore Indro…
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