Si consuma, nella località belga di Marcinelle, uno degli episodi più drammatici e controversi legati alla parabola dell’emigrazione italiana: a perdere la vita sono infatti 262 lavoratori impiegati nel settore estrattivo, 136 dei quali originari del bel paese[1].
Erano appena trascorse le 8:10 quando nelle viscere del vecchio impianto, inaugurato oltre un secolo prima per consentire lo sfruttamento dei bacini carboniferi dell’area, si sviluppò un vasto incendio che lambì in pochi attimi le gallerie limitrofe. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, le radici del disastro affonderebbero in un malinteso sulle tempistiche necessarie alla movimentazione degli elevatori, piattaforme utilizzate per il trasporto dei carrelli colmi di rocce; in seguito a un urto con l’ascensore B, una putrella in acciaio avrebbe finito per rompersi tranciando una conduttura dell’olio, un tubo per l’aria compressa e alcuni cavi dell’alta tensione; fu allora che le scintille prodotte dal cortocircuito innescarono una violenta reazione a catena, in parte favorita dalla prossimità a un pozzo per la ventilazione forzata.
Ci vollero quasi cinquanta minuti (08:58) perché le squadre di soccorso, equipaggiate coi respiratori Dräger e le relative protezioni ignifughe, giungessero sul luogo della catastrofe: davanti ai loro occhi, a una profondità di circa un chilometro sotto il livello del mare (-975m), si sarebbe offerto uno scenario apocalittico dominato dal fuoco e da una densa coltre di fumo irrespirabile[2]. A complicare le operazioni di salvataggio influirono soprattutto le avarie occorse ai montacarichi, rimasti a lungo bloccati in superficie o resi inservibili dal dilagare delle fiamme; simili ostacoli avrebbero obbligato il personale di ricerca a ricorrere a un nuovo tunnel di collegamento, invero troppo angusto per garantire la rapida evacuazione dei superstiti[3]. Malgrado gli imponenti sforzi profusi per liberarli, solamente sei poterono rivedere la luce del Sole[4].
Le settimane successive furono quindi scandite da un clima di angoscia, dallo smarrimento e dalla rabbia incontenibile dei familiari delle vittime. È imperativo ricordare che le misere condizioni in cui versavano i nostri connazionali, spesso chiamati “musi neri” per via dei compiti svolti all’interno delle miniere, fossero ben note all’opinione pubblica, così come la scarsa importanza attribuita da Bruxelles alla loro incolumità. Per tale motivo Marcinelle, tragedia il cui nome rimarrà per sempre scolpito nella memoria collettiva, rappresenta una pagina assai dolorosa nella cornice dell’integrazione europea.
Fra il 1957 e il 1964 si tenne un processo per appurare le cause dell’incidente, nonché eventuali irregolarità nelle dotazioni di sicurezza e nell’iter manutentivo. In entrambi gli appelli, i dirigenti della struttura vennero assolti con formula piena dalle accuse di inadempienza, tanto che il solo a essere riconosciuto “colpevole” fu l’ingegnere minerario Adolphe Calicis. Anche in questo caso, però, la condanna per imperizia ebbe un mero valore simbolico: sei mesi di reclusione con la condizionale.
Niccolò Meta
La Minerva
NOTE E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] Nel giugno del 1946, il governo De Gasperi aveva firmato un protocollo d’intesa destinato a sollevare numerose polemiche: in cambio di cospicue forniture di carbone a prezzi favorevoli, Roma si impegnava a trasferire 50.000 lavoratori per prestare servizio nelle miniere belghe. All’atto pratico, tra il 1946 e il 1957 furono oltre 140.000 gli italiani che lasciarono la madrepatria.
[2] Benché “circoscritto” fra i 715m e i 975m di profondità, l’incendio ebbe un ruolo determinante nel tagliare qualsiasi collegamento coi minatori, nelle prime ore del disastro.
[3] Intorno alle 09:00, una squadra di soccorso aveva raggiunto con successo il piano -1035m, ma non poté comunque svolgere la propria missione: un dislivello di 3,5 m le impedì infatti di uscire dalla piattaforma.
[4] Ad essi si unirono altre sette persone risalite attraverso il pozzo II, tra le 08:25 e le 08:40.
- Marcinelle, disastro di, Enciclopedia Treccani;
- B.Romano, “Marcinelle, quando gli italiani erano minatori in Belgio: 63 anni fa la tragedia“, Il Sole 24 Ore, 8 agosto 2019.
L’ha ripubblicato su La Minerva.
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