Se la decisione di intervenire a supporto di Kabul aveva destato non poche perplessità in seno al Comitato Centrale e al Politbjuro, complici di una scelta miope le cui conseguenze avrebbero inciso negativamente sui destini dell’URSS, l’impasse strategica e l’impopolarità di Babrak Karmal finirono col palesare le gravi carenze alla base della dottrina Brežnev. Quasi nessuno sembrò aver intuito, all’interno dei circoli politici e militari russi, che l’arrivo di un esercito straniero potesse divenire un formidabile catalizzatore per l’allargamento della rivolta, né tantomeno che le relazioni con l’Occidente capitalistico ne risentissero in modo così disastroso. A differenza di quanto accaduto in occasione della Primavera di Praga, episodio che suscitò un profondo sdegno senza però compromettere l’evoluzione del processo distensivo, il conflitto in Afghanistan avrebbe infatti incrinato la partnership commerciale avviata dai due blocchi nella seconda metà degli anni ‘60, riflettendosi sullo stato di salute di…
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