Al termine di una campagna elettorale scandita da minacce, assassinii e altri episodi di violenza, si svolgono le votazioni per il rinnovo della Camera dei Deputati. A uscirne vittoriosa sarà la Lista Nazionale, in grado di ottenere il 65% delle preferenze per un totale di 374 seggi.
L’estrema debolezza nella quale versavano le istituzioni democratiche durante il cosiddetto “biennio nero” (1921-1922), unita alla reazione scoordinata degli avversari e alla sostanziale connivenza delle forze dell’ordine, aveva persuaso Benito Mussolini (1883-1945) a tentare un azzardo che lo avrebbe condotto alla guida dell’esecutivo: cominciata il 27 ottobre 1922 con l’occupazione di commissariati, uffici postali e stazioni telegrafiche, la Marcia su Roma venne diretta da un quadrumvirato composto dai gerarchi Italo Balbo (1896-1940), Michele Bianchi (1882-1930), Emilio de Bono (1866-1944) e Cesare Maria De Vecchi (1884-1959). Al contrario, il fondatore del Partito Nazionale Fascista (PNF) sarebbe rimasto a Milano
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